Ma a Matera c’è la ”mafia”?

Ma a Matera c’è la ”mafia”?

13 Maggio 2022 0 Di Francesco Salvatore

Riflessione pubblicata su ”Il Quotidiano” il 9 maggio 2022

No, non è una domanda retorica. Non è neanche una domanda scontata da rievocare ogni anno in prossimità degli eventi a memoria delle stragi che hanno segnato indelebilmente la storia del nostro Paese. 

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È una riflessione, da fare con attenzione, monitorando l’escalation di odio sociale fomentata, a mezzo social, ad arte da pseudo “influencer”  e dalle loro radicazioni nella società civile e nella politica cittadina. Soggetti privi del più elementare concetto di Educazione. Educazione alla partecipazione alla vita, educazione al confronto sociale, educazione al rispetto delle persone. Dove per Educazione non possiamo esimerci dall’intendere quell’insieme di regole che definiscono i processi di interazione sociale attraverso i quali, è auspicabile, vengano trasmessi norme di azione e valori di orientamento, usi e costumi in ogni sfera della vita reale. E di certo non possiamo annoverare, tra le buone azioni, quelle di costruirsi contenitori mononeuronali dove suonarsela e cantarsela per puro spirito narcisistico.

È un monito a cui richiamare con forza i difensori della democrazia, della sicurezza, del benessere delle città e dei cittadini. Difensori, baluardi delle Istituzioni, più volte distrurbati per futili azioni comunicate con squilli di tromba ma il cui riscontro è stato un eco sordo che non ha prodotto alcun risultato degno di nota. Difensori della libertà e della sicurezza, di chi oggi ha assunto un impegno morale alla guida della città e che, siamo certi, siano costretti a trascorrere sui social, per mezzo degli uffici preposti, prezioso tempo che potrebbero destinare a questioni molto più importanti.

Ma a Matera c’è la mafia? La risposta all’interrogativo è tutta nelle parole di Giovanni Falcone secondo cui “la mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di complici, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura con tutto quello che comporta di implicazioni dirette e indirette, consapevoli o no, volontarie od obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione”.

Comunque no! A Matera non crediamo ci sia la mafia, soprattutto perchè le azioni che sembrerebbero voler essere di intimidazione, di denigrazione, di richiamo ad una sorta di guerra tra bande, sono azioni lontane anni luce dal poter essere considerate un processo intelligente.

Ma facciamo attenzione, tutti! Il Giudice difensore, sino all’estremo sacrificio, della Legalità, della Moralità, della Libertà diceva anche che “si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale”

Definiamo forme concrete di aiuto per uscire, con consapevolezza, dall’esistenza virtuale di galassie che trovano una dimensione concreta nello spazio che intercorre tra una tastiera ed un monitor. Abbandoniamo l’idea che la vita reale possa essere paragonata ad una fiction televisiva, se pur queste ultime sono tanto care alla nostra città.

Difendiamo i valori scolpiti nella storia millenaria di una città che non ha mai voluto tiranni e padroni. Partecipiamo Matera, viviamo Matera. Chiudiamo le porte all’arroganza, isoliamo la mala…educazione!

No a Matera non c’è la mafia ed i maleducati sono una infinitesima percentuale. Per dirla in termini elettorali “sono la minoranza della minoranza”.